Una tomba vuota (rewind)

Questa riflessione (con alcune modifiche) è stata scritta l'11 aprile 2020, Sabato Santo, durante il primo lockdown per il COVID-19, in provincia di Rimini, una delle prime zone rosse in Italia.

In Terra Santa (26 dicembre 2017 - 2 gennaio 2018) non sono riuscita a provare una particolare emozione dentro il Santo Sepolcro...in fondo è una tomba VUOTA! Dovrebbe farci ricordare che GESÙ NON È PIÙ LÌ! 
Come evidenziato anche dai Vangeli, per esempio Luca 24, 5-6: "Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto.", e anche Matteo 28, 5-7: "Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «E' risorto dai morti, ed ecco vi precede in Galilea; là lo vedrete»."
È VIVO e si trova IN GALILEA...cosa significa? Ci hanno sempre spiegato che la "Galilea delle genti" era abitata da una grande mescolanza di persone di provenienze e religioni diverse (oggi si direbbe "melting pot") e per questo era disprezzata dagli ebrei osservanti di Gerusalemme. Quindi Gesù non lo troviamo a Gerusalemme (luoghi considerati sacri da tutti?), né nel Tempio (le nostre Chiese di pietra o mattoni?), e neppure in una tomba vuota su cui pregare come facciamo per i nostri defunti al cimitero!
E allora, dove incontrare Gesù? Tra le persone, in ogni persona di qualsiasi etnia e religione, in ogni luogo, sacro o profano che sia!
Ci siamo sempre proclamati diversi dagli antichi ebrei, ma abbiamo finito per ripetere gli stessi errori: trasformare Dio in un oggetto da adorare (il vitello d'oro), chiuderlo in una scatola (l'arca dell' Alleanza) o dentro le mura di una costruzione umana (il Tempio). Come se si potesse "possedere" Dio e tenercelo tutto per noi...





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